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Tradizione e antico sapere: l’oriente offre a tutte le donne bellezza e armonia. Le materie prime naturali e facili da reperire in quelle zone geografiche vengono sapientemente utilizzate, per creare veri e propri momenti di relax e di bellezza, da non lasciarsi scappare.

Oggi, tantissimi centri estetici occidentali traggono ispirazione dall’oriente e dal medio oriente, per offrire alle proprie clienti ( e anche a molti uomini), una pelle più luminosa, liscia e compatta.

Unica regola: mai considerarlo un “trattamento”, ma un vero e proprio rituale, in cui corpo, mente ed anima sono in stretta connessione. Vediamo quindi quali sono i momenti relax  esotici più importanti per essere davvero bellissime.

Un rituale arabo per una pelle di seta

Quando immaginiamo una pelle perfettamente depilata la sogniamo liscia, senza imperfezioni, luminosa e anche idratata. Le donne arabe, da millenni, utilizzano tecniche di depilazione antiche e molto efficaci, ma soprattutto delicate: addio quindi, a segni rossi e piccole vesciche post depilatorie. Via libera, ad una pelle da Mille E Una Notte.

La ricetta della ceretta araba è, ormai, una delle più richieste e usate in centro estetico: la sua composizione è così naturale e semplice, da renderla molto tollerabile per ogni tipo di pelle. Infatti si tratta di un mix di acqua, zucchero e limone, posti a scaldare in un pentolino o scaldacera. Si aggiunge poi un cucchiaio di miele scarso, per rendere la depilazione ancor più delicata.

La particolarità della ceretta araba? Niente strisce depilatorie, nè spatole: si stende con le mani, quando il composto è già tiepido, tanto da formare una grossa palla, che l’operatrice deve far scorrere sulla pelle, depositando piccole quantità di cera sulla zona da depilare e strappando velocemente. Malgrado si tratti di una tecnica un po’ dolorosa, la ceretta araba è pur sempre meno invasiva e fastidiosa di una cera professionale classica. Inoltre la pelle resta liscia per oltre tre settimane, e grazie alla bassa temperatura, questa cera è perfetta anche per donne con problemi di capillari fragili.

Un altro metodo orientale per una perfetta depilazione, è quello del filo arabo: recentemente riscoperto e riproposto in molti centri estetici occidentali, la tecnica del filo permette di eliminare delicatamente i peli superflui da zone molto sensibili e poco estese, come baffetti, ascelle e inguine. Si tratta di una tecnica top anche per ridisegnare le sopracciglia: l’effetto “sopracciglia tatuate” potrebbe davvero stupirvi!

Abbinati insieme, questi due metodi di epilazione rappresentano un vero rituale di bellezza con cui le donne arabe si preparano alle nozze. Una bella occasione, inoltre, per passare del tempo tra amiche, e prendersi cura di sè. Il momento della depilazione, un appuntamento fisso per tutte le donne medio orientali, è spesso abbinato ad altri rituali di benessere, come hammam e immersione in acque termali.

 

Il rituale giapponese per splendere

Le donne giapponesi hanno una pelle chiarissima e sottile, davvero molto delicata, ma al tempo stesso luminosissima. Qual è il loro segreto? L’esfoliazione. Ebbene sì, le giapponesi vogliono esaltare le finezza della loro pelle diafana, e almeno due volte la settimana ricorrono a scrub e peeling naturali, a base di acidi della frutta. Un segreto ormai svelato da tempo: in molti dei nostri centri estetici è infatti possibile prenotare uno scrub viso o corpo, personalizzato in base al proprio tipo di pelle e alle esigenze di purificazione e disintossicazione.

Lo scrub è un trattamento che esfolia in modo meccanico: attraverso i microgranuli dei prodotti utilizzati, o grazie all’utilizzo di guanti in fibra naturale e spazzole delicate. E’ quindi preferibile applicare questo prodotto beauty laddove la pelle sia più spessa e spenta: gomiti e ginocchia, ma anche spalle, gambe, piedi. L’operatrice  potrà anche scegliere di proporre la giusta ricetta, per una pelle disintossicata da smog, impurità e sebo. Un rituale di bellezza che per secoli, in Giappone, è stato un segreto delle bellissime geishe di Kyoto, dalla pelle luminosa come la luna.

L’esfoliante coi sale marino o dell’himalaya, con l’aggiunta di olio di mandorle dolci e scorza d’arancia essiccata, è davvero efficace e molto delicato, adatto anche alle pelli più sensibili: per una maggiore delicatezza basterà aggiungere un cucchiaio di miele. E per una coccola extra, che si ispira all’aromaterapia? Basta aggiungere 10 gocce di olio essenziale di ylang ylang, una fragranza esotica e molto femminile.

Il peeling, estremamente delicato, è più adatto alla pelle del viso. Il suo effetto esfoliante si ottiene chimicamente, grazie agli acidi contenuti in molti frutti, alghe e piante officinali. Perfetto anche il gommage, anch’esso molto delicato: basterà tenere in posa la maschera gommage sul viso, per almeno 15 minuti, e poi sciacquare rimuovendo il composto con una spugna naturale.

Tutto questo processo di esfoliazione fa parte del rituale settimanale di bellezza e armonia delle giapponesi. Un impegno col proprio corpo, che giova anche all’anima.

 

I rituali indiani del massaggio

Secondo la filosofia indiana, il corpo divide le proprie energie in diverse zone, chiamate chakra: si tratta di punti in cui il flusso vitale può scorrere libero, oppure bloccarsi. Quando uno dei chakra o più chakra si chiudono, il corpo si ammala: la pelle perde tono, compare la cellulite, la bellezza sfiorisce.

Per donare vigore e ritrovare l’armonia, in India il rituale di bellezza si fonde col benessere dell’anima, in un tutt’uno imprescindibile. Il massaggio indiano sfrutta l’uso di pietre calde, oli essenziali specifici come quello alla menta o tea tree. Ma esistono anche tecniche di massaggio che prevedono suoni ritmici di campane e altri strumenti, per un’esperienza sensoriale davvero completa.

Il rituali indiani beauty, come tutte le tecniche orientali, ci donano quindi una visione globale di corpo, mente, e cuore: mai dividere in sezioni, bensì comprendere nel trattamento ogni aspetto di noi, per ritrovare una completa serenità e grande relax.

In fondo, la bellezza, fin dai tempi più antichi, corrisponde a canoni di armonia e bontà.