Il profumo è sempre stato oggetto d’espressione e di fantasia per le persone. Grandi artisti come Patrick Süskind ne hanno parlato persino come arma seduttiva, mentre per Coco Chanel è qualcosa che si avvicina molto ad un annuncio e un prolungamento di presenza.

Il panorama dei profumi da uomo ospita in particolare composizioni intriganti, ricche di vetiver, lavanda, cardamomo, legni e muschi, nonché ingredienti come vaniglia e cetriolo, noti soprattutto per le loro proprietà afrodisiache.

Tuttavia, gli stereotipi di genere in questo universo sono stati sfatati ormai da tempo. “Fragranza maschile” e “femminile” sono due concetti superati da tantissimi produttori, nonché da grandi appassionati di profumi, portando molte donne a scegliere per sé stesse alcuni notoriamente “maschili”, perché ritenute migliori per la propria pelle.

Esiste davvero la differenza di genere nella profumeria?

La creazione di una fragranza originale per molti produttori si basa principalmente sull’emozione legata agli odori e sulla loro interazione con altre note olfattive, un processo che può essere paragonato all’arte di uno scrittore che, ispirato dall’emozione del racconto, non si preoccupa della categorizzazione di genere del lettore.

I profumieri intraprendono perciò un viaggio creativo, spesso imprevedibile, guidati dalla propria sensibilità. La rigida suddivisione in categorie maschili, femminili o unisex diventa così una limitazione, poiché gli aromi si rivolgono a sfere emozionali individuali, uniche e in costante mutamento.

Ciascun individuo vive un profumo in maniera unica, trasformando la stessa fragranza in una variazione di tonalità sulla propria pelle.

L’usanza di etichettarli secondo stereotipi di genere si presenta in realtà come una strategia di marketing, un tentativo di semplificare il processo decisionale dei consumatori al fine di allargare il mercato.

Ma nella scelta di un odore, la libertà di esplorazione e la connessione personale con le sensazioni sono fondamentali, poiché ogni individuo dovrebbe poter selezionare il proprio senza restrizioni imposte dal genere.

Donne che indossano fragranze “maschili”

Di recente si è aperto un nuovo trend, portato avanti da donne che scelgono di indossare fragranze tradizionalmente destinate agli uomini: una dichiarazione di stile e personalità.

La preferenza per profumi maschili emerge come una scelta consapevole per tantissime, in quanto desiderano allontanarsi dai cliché dei sapori dolci e floreali, ritenuti tipicamente femminili.

Tra i preferiti, uno dei primi è sicuramente l’iconica “Acqua di Giò”, un’opzione ambita. La sicurezza e l’energia che emanano questi aromi conferiscono la capacità di sottolineare la propria presenza, coinvolgendo e catturando l’attenzione dell’altro.

È un fenomeno che può essere spiegato dalla volontà di sfidare le convenzioni di genere imposte dalla società e dal marketing olfattivo. Tra le note preferite spiccano in particolare il vetiver fresco e pungente, il patchouli avvolgente e il legno di sandalo ardente.

Ma non solo profumi categorizzati come maschili; molte donne stanno scoprendo il piacere di indossare la stessa fragranza del proprio partner, per riuscire a creare una connessione intima tra loro attraverso l’olfatto.

La sperimentazione e la libertà di scegliere odori freschi, speziati e legnosi è diventata la nuova norma, sfidando le etichette predefinite. In questo modo, donne ma anche uomini possono esprimere la loro individualità e rifiutare la limitazione imposta dalle distinzioni di genere nel mondo della profumeria.