Il desiderio più frequente che accomuna l’universo femminile è, indubbiamente, quello di avere un fisico tonico e sodo. Come fare, quindi, per ridurre quelle fastidiose imperfezioni che spesso si concentrano su cosce, glutei e altre zone del corpo?
Seduta dopo seduta, infatti, la pelle appare rigenerata e rimpolpata nelle zone sottoposte al trattamento, con risultati stabili e duraturi nel tempo. Questa nuova tecnica non presenta controindicazioni nè effetti collaterali e permette l’esposizione al sole per un’abbronzatura completamente naturale.
In cosa consiste la biodermogenesi?
Prima di iniziare un percorso con biodermogenesi, è importante individuare i centri di medicina estetica accreditati. Dopo un’attenta valutazione degli inestetismi da curare, il team della struttura prescelta stilerà un programma di lavoro da seguire, seguito da una fase di mantenimento che consoliderà i risultati ottenuti. La fase iniziale del trattamento prevede solitamente quattro fasi di lavoro:
1) il peeling, avente la funzione di stimolare la traspirazione cutanea attraverso l’utilizzo di una spugna abrasiva;
2) l’elettrostimolazione, che consente l’assorbimento di prodotti cosmetici professionali utili all’idratazione della pelle;
3) la fase “Active”, in cui avviene il ricambio cellulare, la produzione di nuova elastina e la rigenerazione dell’epidermide.
4) l’elettrostimolazione finale, volta a rinormalizzare il film idrolipido e il PH naturale della cute.
Le sedute prevedono una durata di circa 40/45 minuti in cabina e avvengono utilizzando sinergicamente prodotti a base di acido ialuronico e apparecchi specifici (come Bi-one, aKronos, Bi-one Medical Device).
Limitazioni nei trattamenti con biodermogenesi
In assoluto, chiunque non presenti particolari problematiche di salute può sottoporsi ai trattamenti con biodermogenesi su diverse aree del corpo, come viso, collo, seno. I professionisti delle strutture accreditate sconsigliano, però, il ricorso al trattamento in caso di gravidanza e allattamento.
Infatti, sebbene non siano state riscontrate particolari criticità, in queste fasi così delicate la risposta rigenerativa della cute nelle zone interessate è generalmente molto debole, tale da invalidare l’intero ciclo di trattamento. Anche nel caso in cui siano intervenute delle variazioni ormonali si sconsiglia il ricorso alla biodermogenesi, in quanto porterebbe a dei risultati minori, con un’efficacia molto ridotta.
Biodermogenesi e risultati finali
Questo metodo innovativo porta ad un progressivo riempimento del solco in corrispondenza delle smagliature, che assumeranno un colore sempre meno scuro fino ad uniformarsi con quello dell’incarnato. Inoltre facilita la neo-melanogenesi all’interno del solco stesso, permettendone l’abbronzatura (sia normale che artificiale). La pelle raggiunge così un colorito omogeneo anche una volta sfumata l’abbronzatura iniziale, risultando integra e compatta. Il miglioramento estetico dei tessuti sarà quindi evidente, grazie al ritrovato tono e turgore.