La glicemia è un valore che fa riferimento alla quantità di molecole di glucosio che sono presenti nel sangue. Il glucosio è essenziale per permettere alle cellule del corpo il corretto funzionamento. Il livello di glicemia però devono mantenersi in un intervallo specifico, al fine di non causare problematiche all’organismo. Se questi sono troppo bassi o troppo alti, c’è il rischio che si incorra in una condizione di ipoglicemia o iperglicemia. Per approfondire ulteriormente l’argomento, qui è possibile consultare un articolo dedicato proprio alla differenza tra glicemia e glucosio.
Vediamo in questa guida quali sono livelli di glicemia considerati normali e cosa indica una glicemia alterata.
Quali sono i valori normali della glicemia?
La glicemia viene misurata in milligrammi di glucosio per decilitro di sangue (mg/dL). I valori di riferimento possono variare leggermente a seconda dei metodi di misurazione, ma esistono degli intervalli generalmente accettati che definiscono se la glicemia è normale, bassa o alta.
La glicemia a digiuno deve essere misurata dopo un periodo di almeno otto ore senza aver mangiato. I valori normali a digiuno devono essere compresi tra 70 e 100 mg/dL.
Un livello compreso tra 100 e 125 mg/dL può indicare una condizione di prediabete, mentre un valore superiore a 126 mg/dL, se confermato da ulteriori test, in genere indica che si soffre di diabete.
La glicemia postprandiale invece è il livello di glucosio misurato circa due ore dopo aver mangiato. Nei soggetti sani, questo valore dovrebbe rimanere inferiore a 140 mg/dL. Un valore tra 140 e 199 mg/dL potrebbe indicare un’intolleranza al glucosio, mentre valori superiori a 200 mg/dL suggeriscono una condizione diabetica.
L’emoglobina glicata, o HbA1c, invece ci fornisce una media dei livelli di glucosio nel sangue negli ultimi due-tre mesi. Un valore inferiore al 5,7% è considerato normale, tra 5,7% e 6,4% indica prediabete, e un valore superiore a 6,5% può indicare la presenza di diabete.
Cosa significa avere la glicemia alta?
Quando si parla di iperglicemia, si fa riferimento a livelli di glucosio nel sangue superiori alla norma. Questa condizione può essere temporanea o cronica e può avere diverse cause.
Se si ha la glicemia alta, vuol dire che c’è un aumento dell’eliminazione del glucosio attraverso le urine, e di conseguenza si può sviluppare una condizione di disidratazione, portando a una sensazione di sete. Infatti, proprio l’eccessiva eliminazione di urina è un sintomo comune dell’iperglicemia.
Quando la glicemia è alta, il corpo fatica a utilizzare il glucosio come fonte di energia, causando affaticamento. Alti livelli di glucosio possono anche influenzare la vista, alterando temporaneamente la forma del cristallino.
Se non trattata, l’iperglicemia può portare a complicazioni gravi come neuropatia, malattie cardiovascolari, insufficienza renale e retinopatia diabetica, che può condurre alla perdita della vista.
Il trattamento dell’iperglicemia in genere dipende dalla causa sottostante. Per i pazienti diabetici, la gestione può includere l’uso di insulina o farmaci ipoglicemizzanti, insieme a una dieta bilanciata e attività fisica regolare. Monitorare i livelli di glicemia è essenziale per prevenire complicanze.
Cosa significa avere la glicemia bassa?
L’ipoglicemia si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue scendono al di sotto della norma. Questa condizione può essere pericolosa se non trattata rapidamente.
Uno dei primi sintomi dell’ipoglicemia è il tremore e la sudorazione eccessiva che viene causata dall’attivazione del sistema nervoso simpatico. Il cuore può battere rapidamente in risposta ai bassi livelli di glucosio, inoltre anche il cervello potrebbe avere delle difficoltà a livello cognitivo e in casi gravi potrebbe portare a una perdita di conoscenza.
Se sussiste una mancanza di glucosio è possibile avvertire una sensazione di affaticamento e di svenimento. In casi gravi questa potrebbe portare anche a delle convulsioni. Il trattamento dell’ipoglicemia prevede l’assunzione immediata di zuccheri per aumentare rapidamente i livelli di glucosio nel sangue. Nei casi lievi, possono bastare alimenti o bevande zuccherate; nei casi più gravi, potrebbe essere necessario il glucagone o un intervento medico.